La crescita lavoro in Usa sta frenando? Il più recente rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, previsto con grande attesa ogni venerdì, prevede una riduzione del tasso di disoccupazione rispetto al suo picco di un anno e mezzo. Questi dati mettono in luce la forza intrinseca dell’economia, nonostante le crescenti sfide in questo periodo di chiusura dell’anno.
Il rapporto sull’occupazione e crescita lavoro è anche previsto per mostrare un aumento sostenuto dei salari. A diciotto mesi dall’inizio dei rialzi dei tassi di interesse della Federal Reserve, il mercato del lavoro mostra solo segni graduali di attenuazione.
La resilienza del mercato del lavoro, che supporta la domanda nell’economia, aumenta il rischio di un aumento dei tassi della banca centrale degli Stati Uniti entro la fine dell’anno. Sebbene la maggior parte degli economisti ritenga che non ci saranno ulteriori aumenti, si prevede che la politica monetaria rimanga rigorosa per un periodo prolungato.
Nick Bunker, direttore della ricerca presso l’Indeed Hiring Lab a Tampa, Florida, ha commentato: “Sebbene la crescita dei salari sia molto più lenta rispetto agli anni precedenti, non sembra esserci un crollo imminente. Se vediamo un altro dato superiore a 100.000 posti di lavoro al mese, è un ulteriore evidenza della moderazione del mercato del lavoro, ma mostra comunque una grande forza e resilienza.”
Crescita lavoro Usa: le proporzioni del rallentamento
Si prevede che i non agricoli siano aumentati di 170.000 unità il mese scorso, rispetto ai 187.000 di agosto. Anche se questo rappresenterebbe il quarto mese consecutivo di guadagni di posti di lavoro inferiori a 200.000, i salari sarebbero comunque ben al di sopra delle 100.000 unità mensili necessarie per tenere il passo con la crescita della popolazione in età lavorativa.
Alcuni esperti ritengono che i salari possano riservare sorprese positive, poiché le domande iniziali di sussidi di disoccupazione sono diminuite a settembre, raggiungendo la parte inferiore dell’intervallo previsto per quest’anno, tra 194.000 e 265.000.
Veronica Clark, economista di Citigroup a New York, ha osservato che l’assunzione di solito aumenta all’inizio della stagione estiva, ma l’aumento delle richieste iniziali di disoccupazione a giugno è stato un segno precoce che l’assunzione non era così forte come in un anno tipico. Clark ritiene che il calo delle richieste a metà settembre rifletta un minor numero di licenziamenti post-estivi, il che dovrebbe tradursi in salari più solidi a settembre.
Nonostante il rapporto nazionale sull’occupazione ADP mostri una crescita dei salari privati inferiore a 100.000 a settembre, il rapporto non è considerato un indicatore affidabile del componente salariale privato nel rapporto sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro.