L’espressione “amore platonico” indica un tipo di amore che va al di là delle sfere fisiche e sessuali, concentrandosi esclusivamente sulla sfera spirituale. Questo termine ha origine nell’antica Grecia, nel pensiero filosofico di Platone, uno dei più importanti filosofi della storia.
Cos’è l’amore platonico, concetto teorizzato da Platone
Secondo Platone, l’amore platonico rappresenta un amore puro e casto, che trascende la realtà e rimane solo un sentimento mentale, senza tradursi in azioni fisiche. In alcuni casi, tale amore può assumere anche una dimensione psicologica, in cui si idealizza la relazione e la persona amata.
Durante la storia, il concetto di amore platonico è stato centrale in alcuni movimenti letterari, come l’amore romantico o l’amor cortese, in cui la figura della donna veniva idealizzata e l’amore non era inteso come un rapporto fisico, ma rimaneva relegato al piano spirituale e potenziale. Nel mondo moderno, l’espressione ha assunto un significato figurato, indicando qualcosa che si desidera fortemente ma che non si può ottenere o non si ha intenzione di prendere.
Le origini del termine affondano nell’antica Grecia
L’origine del termine risale all’antica Grecia, al pensiero di Platone, che teorizzò l’amore platonico nel suo dialogo “Simposio”. In quest’opera, Platone attraverso Socrate esprime il suo pensiero su Eros, il dio dell’amore. Secondo questa concezione, Eros sarebbe il figlio di Pòros (l’astuzia) e Penìa (la povertà), nato durante i festeggiamenti per la nascita di Afrodite. Questo amore nasce quindi dalla mancanza e dalla passione e non è legato solo al desiderio fisico, ma rappresenta un impulso dell’anima.
Il termine “amore platonico” viene ripreso nelle lingue moderne da Marsilio Ficino nel XV secolo, che lo utilizzò per indicare un amore rivolto agli aspetti intellettuali e morali anziché a quelli fisici. Ficino impiegò questa espressione come sinonimo di “amor socraticus”, che nel “Simposio” rappresentava l’affetto tra Socrate e i suoi allievi, ovvero l’amore che si sviluppa tra un maestro e i suoi discepoli.