Nella pallavolo c’è il bagher. Ma perché si chiama proprio in questo modo? Le origini sono veramente strane e praticamente nessuno lo sa!
Perché si chiama bagher nella pallavolo?
Nell’ambito della pallavolo, il termine “bagher” rappresenta una componente fondamentale del lessico tecnico utilizzato per descrivere una delle azioni di base del gioco. La ricezione del pallone proveniente dall’avversario. L’origine di questo termine affonda le sue radici nel passato del gioco e nella ricca storia della pallavolo stessa.
Il vocabolo “bagher” deriva da una parola della lingua italiana con significati diversi. In particolare, il termine proviene dal verbo “battere”, usato in modo traslato per indicare il gesto tecnico che un giocatore compie nell’atto di ricevere un pallone che viene colpito dall’avversario. Tale gesto prevede il contatto del pallone con la parte superiore delle dita tese delle mani, con il palmo rivolto verso l’alto. Questo movimento è fondamentale per garantire un’accurata ricezione del pallone e per indirizzarlo al compagno di squadra al fine di preparare un’azione successiva.
L’uso del termine negli anni
L’uso del termine “bagher” è stato introdotto nei primi anni di sviluppo della pallavolo come disciplina sportiva, che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel tardo XIX secolo. In quel periodo, il gioco subì varie evoluzioni nelle regole e nelle tecniche, e fu in questo contesto che emersero termini tecnici come “bagher”. Questo termine divenne particolarmente diffuso nel linguaggio pallavolistico, entrando a far parte del vocabolario tecnico utilizzato dai giocatori, dagli allenatori e dagli appassionati.
L’adozione del termine “bagher” evidenzia la crescente professionalizzazione e l’evoluzione tecnica del gioco nel corso degli anni. La sua introduzione segna il passaggio da una fase iniziale di adattamento e sperimentazione delle regole alla codificazione di movimenti e gesti tecnici standardizzati. Questo processo di standardizzazione è fondamentale per garantire un linguaggio comune tra i giocatori e per consentire una comunicazione precisa e chiara durante le partite e gli allenamenti.
È quindi curioso scoprire l’origini di una parola che è oramai entrata all’interno del vocabolario di uso comune. Ma è anche bello capire come nasce e il motivo per la quale sia passata alla storia in questo modo.