Si recita improvvisando mentre Draghi suggerisce dalla finestra


L’ultima conferenza stampa del Presidente Draghi con l’approvazione di importanti misure di sostegno a famiglie ed Imprese lascia liberi i duellanti da impegni nei suoi confronti;  per cui nessun programma in suo nome mentre la querelle sui finanziamenti dalla Russia  ha alzato i toni delle polemiche.

Il non voto di FDI e Lega nella risoluzione del Parlamento EU sull’Ungheria con il distinguo di Berlusconi  apre scenari poco rassicuranti sulla solidità effettiva della compagine di centro destra che si presume vittoriosa.

L’affermazione della Meloni riguardo la UE –  la pacchia è finita  – già preannuncia impostazioni a dir poco rischiose per l’Italia: che il PNRR vada rivisto sugli aspetti di adeguamento dei costi è solo una operazione di buon senso per garantire gli obbiettivi già definiti del PNRR per il quale l’Italia ha  ricevuto i primi stanziamenti; pensare di cambiare  progetti approvati  già in corso è  l’annuncio della incapacità “culturale” di comprendere il contesto storico e di congiuntura economica internazionale che vede il nostro Paese su un crinale pericoloso, mettendo a rischio le future rate di pagamento del PNRR con un impatto prevedibile sullo spread ben superiore a quello che aveva, a suo tempo, portato Berlusconi alle dimissioni.  

La coppia Von der Layen /Metsola, che sfida apertamente Putin,  non ha certamente timori nei confronti di chi  agita il motto  Dio-Patria-Famiglia in ottica anti  UE.

Per fortuna la Meloni  non segue la ricetta salviniana di un nuovo scostamento di bilancio: in effetti l’inflazione sta facendo un servizio positivo al debito pubblico che si può permettere di finanziare gli ulteriori interventi di sostegno deliberati mentre l’export italiano continua in buone  performances.

Ubriacati  nella ricerca dei destinatari dei finanziamenti russi,  i candidati  non parlano più di Ricerca ed Università, di Sanità  che si sta dibattendo nella cronica mancanza di personale, di contrasto ai Cambiamenti Climatici per i quali la tragedia marchigiana – ricorrente – richiama alla realtà dolorosa dei disastri  ambientali annunciati dalla Comunità Scientifica.

Non si parla di contrasto agli incidenti sul lavoro per i quali il numero dei controlli è assolutamente carente per mancanza di personale  ma diventa una battaglia politica anche la semplice richiesta di un inventario delle concessioni statali e/o di censimento degli abusi edilizi, non si parla di stabilizzazione per i precari dell’Industria Culturale dell’Italia, beni  non esportabili ma  unici al Mondo, che  vale almeno il  5,5  % del PIL.

Grandi opere sparite dall’orizzonte compreso il Ponte sullo Stretto  ed il potenziamento dei Porti della Penisola che è la Porta Meridionale dell’Europa anche per le sue necessità energetiche;  a Piombino il Sindaco di FdI dice no al gasificatore nel porto  con il silenzio imbarazzante della Meloni.

Nessuna proposta migliorativa per il Reddito di Cittadinanza, misura importante da salvaguardare nel contesto di un più largo pubblico interesse dell’utilizzazione di risorse umane  nella  cura integrata dei Territori.

Il risultato a meno di 10 giorni dalla giornata elettorale è una sorta di babilonia  dove il pubblico assiste a improvvisazione di attori e comparse  che hanno ormai perso il copione e/o non hanno memoria di cose recenti.

L’interesse degli elettori, soprattutto i più giovani ,  diminuisce ed al momento aumenta la distanza tra Paese reale,   il teatro della politica  messa in discussione  da un Papa che afferma, da luoghi lontani, che difendere la propria Patria è un atto di amore…

Ma la visione del Papa guarda , in un grande orizzonte umano, lontano  da chi sostiene  il modello ungherese di comportamento ; il Papa pensa ad  un altro mondo,  per il quale nei messaggi del centro-destra non si trovano valori in comune.

Ci attende una settimana da seguire con grande attenzione, almeno per capire chi non bisogna votare.

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