Putin spariglia le carte nelle elezioni in Italia

La giornata elettorale si è appena conclusa con la manifestazione della coalizione di destra a P.zza del Popolo a Roma e, se avevo dei dubbi, quello che si è detto e soprattutto quello che non si è detto, ha tolto ogni imbarazzo sulla mia scelta: la coalizione della destra alla luce dell’intervento di Putin amplificato – da quello di Medvedev – non è compatibile con i valori della Costituzione Italiana, i principi dell’ONU sulla intangibilità dei confini delle Nazioni riconosciute da questa organizzazione nata alla fine della seconda guerra mondiale per garantire tutti i Paesi riconosciuti.
L’UCRAINA, nata dalla dissoluzione della URSS, è una nazione sovrana: non difendere la sua indipendenza riconosciuta fin dal 1991 compromette l’esistenza stessa dell’ONU di cui è componente .
In questa tornata elettorale deve valere la massima cristiana che “non si può essere servo di due padroni” : o stai con i principi della Libertà Democratica o con i poteri del sopruso che comincia ad essere ormai intollerabile nella stessa Russia dove nessuno è disposto ad andare ad aumentare la lista dei soldati Russi morti sul terreno ucraino.
Nelle tragedie del teatro antico vi era spesso nelle situazioni complesse l’apparizione di un “deus ex machina” che si calava improvvisamente nella scena: nelle elezioni italiane Putin ha assunto questo ruolo chiarificatore sui dubbi che vi possono essere nella scelta di campo da parte degli elettori.
I distinguo fatti da Salvini dovrebbero aver chiarito alla Meloni che non si può andare a governare un Paese democratico fondatore della UE con persone che mettono di fatto in discussione la sua candidatura a capo di Governo, visto la sua tiepidezza sulla flat tax allargata cara alla Lega .
La democrazia parlamentare garantisce l’Italia da oltre 70 anni e non è necessario il tempo di (r)evoluzione costituzionale: questi anni che ci attendono debbono essere dedicati al consolidamento della economia nazionale partendo dalla conferma degli obbiettivi del PNRR ed ad offrire ai giovani concrete opportunità e non ulteriore debito sulle loro spalle.
Una politica di sostegno alle famiglie già intrapresa dal Governo Draghi va ulteriormente sostenuta e facilitato l’inserimento dei giovani stranieri nati in Italia dove gli Imprenditori sono in cerca di oltre mezzo milione di lavoratori.
Ho seguito con attenzione la campagna della on. Meloni: capace di stare sulla scena e coerente nella sua impostazione che però , con la guerra in atto e la conseguente posizione dei Paesi fondatori della UE, è semplicemente fuori della storia delle Democrazie europee che si sono espresse nella posizione di sanzione nei confronti della Ungheria.
Dobbiamo guardare, con la situazione politica ed economica in atto, già al di là del tempo di questa campagna elettorale che ha l’incognita di una ampia astensione: forse gli Italiani nel segreto dell’urna possono riservare delle sorprese.