Battibecco tra Luttwak e Belpietro

Scontro in diretta tra Luttwak e Belpietro, tutti e due personaggi noti che non richiedono presentazione e, diciamolo, che non difettano di autostima. E che, infatti, si sono scontrati su “chi sei tu e chi sono io” e sui rispettivi mestieri.
Ha cominciato Luttwak a esprimere una pretesa inconsapevolezza del mestiere di Belpietro, che, punto sul vivo, ha reagito ed ha accusato Luttwak di essere consulente di governi, fin troppo attento alle ragioni del cliente (non che questo, però, sia una colpa, soprattutto quando c’è contraddittorio).
Noi abbiamo stima di entrambi, li consideriamo competenti nei rispettivi mestieri e vere mosche bianche nei talk show. Tra i pochi che danno mostra di ragionare sui fatti e un po’ meno, ahimè, sulle prospettive, che richiedono sempre, per definizione, una dose di scommessa e di opinione.
Luttwak, nella circostanza, ha dichiarato la gravità della situazione, perché l’armata russa ha imparato dagli errori dei primi giorni e potrebbe volersi riscattare agli occhi del mondo imponendosi sul campo all’esercito ucraino. E questo aggraverebbe le perdite e ritarderebbe la tregua.
Belpietro ha assunto sulla Verità una posizione distaccata dal main stream, più filo-italiana, come secondo noi è giusto che sia, che filo-ucraina o filo-americana.
Non crediamo che Belpietro e la Verità intendano ribaltare l’alleanza atlantica, e infatti questo non è mai stato dichiarato, ma che intendano discuterla e aggiornarla, in base alle prospettive nazionali italiane. Affinché nel contesto internazionale il do ut des cioè il rapporto di scambio connaturato ai trattati e alle alleanze militari sia effettivamente tale e non un dammi che poi ti darò (in termini di difesa) come sembra che gli Stati Uniti dicano all’Europa e all’Italia.