Spionaggio e finanza, le mosse UK

Lo spionaggio non si è mai offuscato, specialmente quello economico, aziendale e finanziario. Oltre ai francesi, anche Londra teme l’aumento e la minaccia di questo tipo, soprattutto per la sicurezza della sua tenuta economica e delle sue aziende.
A seguito delle importanti strategie di politica economica e commerciale (soprattuto digital economy tra gli inglesi e l’Asia), l’UK teme che i capitali e gli investimenti provenienti da Russia e Cina possano costituire un rischio concreto al punto da poter essere considerati una minaccia.
Per tale motivo il Dipartimento per la Sicurezza Parlamentare Britannico ha strutturato e posto in fase di rodaggio il SIRAS (Security Intelligence & Risk Analysis Service), che attualmente non ha ancora un direttore. Questo servizio di intelligence, che affiancherà in modo autonomo le altre agenzie, avrà il compito di collezionare informazioni di ogni tipo e da ogni fonte. I funzionari provengono tutti dall’Mi5, dal Gchq ed altri istituti, potendo così usufruire sia di componenti tecnologiche molto avanzate che di capacità umane con competenze in OSINT e HUMINT.
Il Dipartimento per la Sicurezza britannico ha anche richiesto l’istituzione del Joint Parliamentary Risk Assessment Hub (JoPrah), con lo scopo di monitorare e proteggere lo spionaggio economico e finanziario che potrebbe prendere di mira i singoli parlamentari e le commissioni di specialità. Questa necessità nasce anche dopo la bagarre con l’avv. Christine Lee, accusata di influenzare Westminister per interesse della Cina.
Il Siras rientra nel piano previsto dal Counter-State Threats Bill, con l’intento di riorganizzare l’OSA (Office of Secrets). Oltretutto, il National Security and Investment Bill (Nsib), ha anche istituito l’Investment Security Unit (ISU) per mantenere un controllo costante e protezione preventiva contro la predazione economica che altre nazioni o Stati possono compiere in danno della Gran Bretagna.
La questione più interessante è che l’ISU oltre ad avere il sostegno di agenzie statali (come l’Mi6, l’Mi5 ed il GCHQ), avrà il sostegno anche di agenzie private di intelligence come Exiger, che avrà il compito di fornire informazioni e monitoraggio sui capitali esteri che investiranno in UK nei settori delle energie, delle imprese e dell’industria. Ma non solo, Exiger (fondata da Michael Cherkasky, ex CEO di Kroll) metterà a disposizione dell’ISU anche le sue nuove tecnologie per monitorare i rischi di criminalità e reputazione che potrebbero colpire le aziende britanniche.
Un passo in avanti di altissimo livello, quello intrapreso oltre la Manica, decretando definitivamente la necessaria collaborazione tra Stato ed imprese per la sicurezza nazionale, specialmente di tipo finanziario ed economico, laddove solo le imprese private detengono il know-how per combattere e proteggere la propria nazione da ingerenze e minacce economiche da parte di “soggetti non graditi” e studiare le vere evoluzioni dei mercati.