Open source intelligence, discriminazione


I Paesi più evoluti del mondo globalizzato, tra cui l’Italia, sono caratterizzati dall’offerta di informazione, massiccia, complicata e, spesso, inutile, al fine della sicurezza nazionale. Per la selezione delle informazioni di interesse, pubblicate su libri, giornali e social media, servono capacità e applicazione, ma soprattutto è necessario l’obiettivo: l’interesse nazionale da proteggere.

Le attività di intelligence del mondo a frontiere chiuse, tutto sommato, erano più semplici. I luoghi e le persone contavano più dei mezzi, gli interessi erano predefiniti. L’Italia era (ed è) Stato membro della Nato. Il nemico, allora, sarebbe venuto dall’Est. La linea Maginot italiana non guardava al mare, ma alla montagna, in Friuli. La fine della Guerra Fredda ha comportato un enorme cambiamento politico e le alleanze militari, di fatto, ne hanno risentito. Perché sono cambiati gli interessi nazionali. I Paesi più pronti a recepire (o a provocare) il cambiamento ne hanno tratto vantaggio. Tra questi, per esempio, Israele, per cui, in effetti, non è cambiato granché, essendo da sempre abituata a convivere con la complessità, la variabilità e l’inganno.

L’Italia è stata sballottolata, dall’interno, non meno che dall’esterno. Ed è mancata la guida politica. I Governi degli anni 90 hanno prodotto guasti massicci, economici, finanziari, giuridici e sociali. I Governi degli anni 2000 (Berlusconi e Prodi) non hanno rimediato. Anzi. L’insuccesso di Forza Italia e del Pd di queste ultime elezioni è l’onda lunga di quei Governi, da cui i cittadini si aspettavano una società liberale, dall’uno, ed equità sociale, dall’altro. Sono falliti entrambi, seppure abbiano tentato (dagli elementi a disposizione sembrerebbe di no), ed ora la società è meno libera e più diseguale. Di certo, nessuno dei due Governi menzionati e dei successivi Governi, voluti dal Presidente Napolitano, ha selezionato, indicato e perseguito gli interessi nazionali italiani, provocando, con ciò, anche uno scadimento dell’attività di protezione della società nazionale. Che è affidata, per sua natura, agli organi preposti, organizzati dalle Istituzioni e dotati di risorse e di obiettivi.

La protezione fisica e il benessere sociale, che comportano convivenza pacifica e sviluppo, sono obiettivi impliciti delle organizzazioni di intelligence, che si sostanziano in Uffici noti, con nomi e indirizzi, ma che attraversano le altre organizzazioni sociali, non solo le Forze Militari e di Polizia, per trarne informazioni e assicurare difesa. E’ un grande lavoro, che richiede competenza e risorse dedicate, al quale concorrono, tramite la pubblicazione delle notizie, i mezzi di informazione, e, tramite la discriminazione, anche i cittadini non strutturati nelle organizzazioni.

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