Nato alleanza reciproca, l’Europa si prepari


La Francia non è stata sempre perfettamente allineata con i principi dell’alleanza atlantica, a forte matrice americana, malgrado sia stata tra i principali beneficiari dell’intervento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale.

De Gaulle avrebbe voluto mantenere un equilibrio politico tra i due blocchi dell’epoca (Stati Uniti e Unione Sovietica) e, ovviamente, gli Stati Uniti non l’hanno consentito (né avrebbero potuto consentirlo).

Macron, tanti anni dopo, in un contesto globale del tutto diverso, ha tentato di sostenere l’inattualità (seppure, non l’inutilità) della Nato, da lui definita “a encefalogramma piatto”, auspicandone l’evoluzione. In realtà, ha detto quello che molti, anche negli Stati Uniti, pensavano.

Fino alla guerra in Ucraina, alla inaspettata aggressività dell’orso russo contro valori e benessere (per la verità, ormai molto relativo) occidentali. Il giorno dopo il 24 febbraio, data ufficiale dell’invasione, i paesi della Nato hanno riscoperto i sacri valori dell’alleanza e, come noto, Finlandia e Svezia, da sempre neutrali, hanno chiesto di entrare, temendo di essere le prossime vittime dell’aggressività russa. La burocrazia è in funzione, anche perché la Turchia ha espresso qualche remora sull’ingresso dei due paesi.

A questo punto, bisogna riflettere, in sede politica, sia in Europa, che negli Stati Uniti, sulle ragioni di sopravvivenza e sulle finalità della Nato, nel mondo profondamente cambiato dalla guerra in Ucraina.

Il pericolo a est, nel cui culto generazioni di militari europei sono state allevate, si è rinnovato. Drammaticamente. Più esattamente, non è un pericolo, è una insidia in pieno svolgimento, in termini di guerra militare ed economica, visto lo shortage energetico in corso, che l’Unione Europea si propone di contrastare con la riduzione dei consumi.

Come dire: non hai i soldi per la spesa? Evita di mangiare. Ne sapeva qualcosa l’asino di Buridano, che morì dopo avere imparato a non mangiare.

Ragionando sulle cose serie, bisogna dirsi che la Nato deve essere rivista e corretta, che, ad esempio, l’alleanza difensiva con gli Stati Uniti è reciproca e che i paesi europei, non solo la solita Turchia, potrebbero essere invitati a intervenire nel Pacifico, se il conflitto latente con la Cina dovesse degenerare. Basta dirselo. E prepararsi.         

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