Contrattacco ucraino in territorio russo, forse

Contrattacco ucraino in territorio russo, in prossimità del confine nord – est. Colpito un deposito di carburanti a Belgorod da missili sganciati da elicotteri ucraini, dichiarano le autorità russe. Le autorità ucraine, però, hanno negato ogni responsabilità. L’incendio non ha fatto perdite.
Il danno effettivo, economico e strategico, non è stato dichiarato, ma certamente nulla di irrimediabile. Il danno simbolico, invece, è rilevante, perché l’attacco, da chiunque sia venuto, dimostra che il territorio russo non è inviolabile e potrebbe essere replicato.
Anche all’interno della Russia, anche nella capitale, vicino a Putin. Che fino a pochi giorni fa sembrava isolato, ma inattaccabile, sotto ogni punto di vista. Invece, la resistenza ucraina, che nei media occidentali, fino all’invasione, veniva ritenuta inconsistente, si è dimostrata sorprendentemente efficace.
Il portavoce del Cremlino ha dichiarato che l’attacco non rimarrà senza conseguenze. Non mancano voci che denunciano la falsità della notizia.
In sostanza, il danno sarebbe stato provocato ad arte dagli stessi russi per boicottare il negoziato di pace o per giustificare una reazione forte sul campo.
Di certo, produce sconcerto che due elicotteri ucraini possano avere violare il confine, presumibilmente controllato da radar e satelliti, oltre che da uomini armati, soprattutto in questo frangente bellico. Si può scommettere che non arriveranno elementi definitivi a favore dell’una o dell’altra versione perché, ricordiamo, questa è anche guerra dell’informazione.