Mps, il fatto non sussiste, danno a carico dei cittadini


La Corte di Appello di Milano ha deciso che il “fatto non sussiste” ed ha assolto tutti gli imputati del processo penale Mps, condannati in primo grado.

Si leggeranno le motivazioni e si capirà se le indagini sono state fatte male, se i magistrati inquirenti hanno preso un abbaglio oppure se il dissesto di Mps, banca più antica del mondo, molto solida prima dell’acquisto di Banca Antonveneta, fosse scritto nelle stelle e sia responsabilità del fato e non dei dirigenti.

Di certo, Banca Antonveneta è stata pagata troppo e non risulta che, nell’immediatezza, i dirigenti di Mps, fatti i conti sia pure in ritardo, o altri soggetti pubblici o privati, interessati per l’effetto o per le funzioni, abbiano citato in giudizio la venditrice Banca Santander.

In concreto, se il dissesto di Mps non è stato provocato da qualcuno per violazione di legge, le “autorità preposte” dovrebbero informare il pubblico se il risarcimento, che, sulla base dei numeri resi noti, non sarebbe mancato, sarà oggetto di contestazione e di giudizio a carico di chi avrebbe potuto e dovuto richiedere a Banca Santander il ripristino della situazione quo ante o il risarcimento del danno. Nel rispetto della legge.    

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