Intel investe 33 miliardi in Europa. 4,5 miliardi in Italia


Dopo Apple ed altri big del mondo Tech e Cyber, anche Intel punta sull’Italia.

È di pochi giorni fa la decisione del colosso USA – che produce chip, semiconduttori e processori di alto livello ed ormai in uso su quasi tutti i computer del mondo – di investire più di quattro miliardi di euro.

L’intento è quello di creare un impianto di costruzione ed assemblaggio di numerosi componenti informatici, generando così circa 1500 nuovi posti di lavoro e 3500 nuovi posti nell’indotto connesso (supply chain ecc…).

Il sito dove sorgerà la nuova struttura Intel ancora non è dato saperlo, anche se già Piemonte, Veneto, Lombardia ed il polo industriale della Puglia, si sono già candidati per ospitare l’azienda americana. L’iniziativa è di alto interesse per l’Italia, tant’è che oltre al Ministro per l’Innovazione (Colao), l’investimento verrà monitorato anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, soprattutto per i colloqui Intel-Governo italiano.

Per la costruzione e resa operativa della nuova fabbrica, però, passerà del tempo ed Intel conferma che le operazioni verranno avviate entro il 2027.

L’investimento di Intel in Italia è parte di un progetto molto più ampio, che vede stanziati dalla Big Tech USA ben 33 miliardi di euro per approdare in tutta Europa con importanti stabilimenti.

Ad esempio a Magdeburgo sarà realizzato l’impianto per l’assemblaggio dei microprocessori, ma gli investimenti riguarderanno anche Spagna, Irlanda e Polonia.

Ora, oltre ad attendere l’avvio e la resa operativa dei siti produttivi, Intel dovrà anche stabilire una strategia per l’approvvigionamento dei materiali da assemblare nelle sue future fabbriche europee, scegliendo di mantenere una supply chain a lungo raggio (come è adesso) che vede molte incertezze e rischi, oppure optare per tecniche di reshoring, scegliendo fornitori a corto raggio ed evitare blocchi produttivi (come sta accadendo in questi mesi).

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