Autostrade, check up legale necessario


Autostrade è un tema scomodo per la politica, perché nasconde il germe dell’illegalità dietro l’apparenza di decisioni formali rispettose dei percorsi politici e amministrativi.

Ricordiamo che Autostrade è stata assegnata in concessione per un lungo periodo, già prorogato, e per pochi soldi, e ha prodotto in favore del fortunato concessionario risultati economici eccezionali.

La giustificazione politico-economica dell’operazione, di cui si è profilata fin dal progetto di privatizzazione la disutilità economica per la collettività, è stata, all’epoca, che il privato avrebbe gestito meglio, realizzando il proprio interesse in coincidenza con l’interesse generale, e non sarebbe sfuggito al controllo dello Stato.

Si è constatato drammaticamente con il crollo del Ponte Morandi che la gestione non è stata migliore e che il controllo pubblico è mancato. Poi – sempre poi – sono emerse le evidenze del perché il controllo pubblico sia mancato.

Ora, il governo sta trattando (male, come abbiamo scritto) una sorta di risarcimento in favore del concessionario privato responsabile della pessima gestione, verificata dall’utenza, in termini di tariffe alte e servizio carente, negli anni precedenti il crollo. Di Maio ha detto che la riconquista del controllo di Autostrade avrebbe comportato tariffe e servizio migliori.

Poi, si sono presentati i “salvifici” fondi (a proposito, chi li ha chiamati?) destinatari del controllo effettivo sulla società, e subito tra Ministero dei Trasporti e Autorità di Regolazione dei Trasporti, rispetto alle previsioni e alle tariffe, è cessata la sintonia.

Noi abbiamo suggerito a entrambi gli uffici di acquisire un parere legale indipendente, sulla base di uno specifico check up legale, sulla validità del contratto di concessione originario. Non abbiamo avuto riscontri e non crediamo che il suggerimento sia stato gradito, perché l’opinione pubblica è preziosa solo quando applaude.

Ma vogliamo introdurre un altro tema, ancora più spigoloso e presumibilmente ancor meno gradito a chi di dovere. E cioè che il rispetto delle procedure legali pubbliche non sempre realizza l’interesse pubblico. Di più, sosteniamo che, in tal caso, il sistema giuridico consenta rimedi scomodi ma dovuti. Come, secondo noi, nel caso Autostrade. Che non vengono percorsi. 

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