Omaggio ad Oriana Fallaci


Nella galleria delle personalità libere, intrise dei valori della tradizione e del progresso, che noi sosteniamo, è d’obbligo l’omaggio ad Oriana Fallaci, al di fuori delle ricorrenze.

Giornalista e scrittrice fiorentina, ma cittadina dell’occidente, liberale e socialista, irriverente nei confronti del potere, donna scomoda, che viene ricordata soprattutto dagli uomini, ha lavorato e vissuto intensamente.

Noi la ricordiamo per il coraggio delle idee, contrarie al main stream del politicamente corretto. Non ebbe remore dinanzi a niente. A rischio della vita, che ha messo a repentaglio tante volte e stava per perdere a Città del Messico nel 1968 ad opera della polizia.

Denunciò il pericolo dell’Islam combattente e l’abdicazione incipiente dei valori della tradizione europea da parte del manipolo di comando dell’Europa che privilegia la finanza alla laboriosità e all’inventiva. Non è stata da meno di Marisa Bellisario, altra donna che ha lasciato l’impronta del suo passaggio, eppure la sua vita viene commemorata sì e no a Firenze, dove è nata ed è morta.

Staffetta partigiana, antifascista e anticomunista come il padre, è stata apprezzata più in America, che in Europa. Dell’America diceva che è l’unico paese in cui si coniugano libertà ed uguaglianza. Noi aggiungiamo: per quanto consentito dalle circostanze.

Oggi, Oriana Fallaci verrebbe denunciata per le sue prese di posizione nei confronti dell’omosessualità, dell’Islam e dell’Unione Europea. Noi le rendiamo omaggio e pensiamo che le donne dovrebbero ricordarla più spesso, al di fuori delle ricorrenze d’obbligo, non soltanto a Firenze.  

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