L’AUTOFAGIA DEL SISTEMA PUTIN E’ UNO STIMOLO ALLA TRANSIZIONE ENERGETICA NELL’EUROPA

Nei sistemi biologici l’autofagia è un processo fisiologico di riuso delle sostanze del proprio organismo, con finalità, nel suo complesso, conservativa del patrimonio biochimico-energetico. Per non essere dannosa, però, deve essere limitata nel tempo, altrimenti diventa la prima tappa della morte cellulare programmata (apopotosi).
Questa regola vale anche negli organismi sociali, nei quali i fattori regolatori sono basati sulle imperfette regole democratiche, che comunque ci hanno assicurato oltre 70 anni di pace.
Quando si perde però, il senso del proprio limite fisico e temporale si fanno disastri ambientali o si provocano tensioni, delle quali si può perdere il controllo, degenerando in tragedia (nella quale oggi tutti ci troviamo coinvolti).
Di questi fenomeni non possiamo essere più semplici spettatori, anche nel piccolo, lasciando a terzi scelte che poi paghiamo di tasca nostra. Perciò questa crisi deve essere uno stimolo, ove possibile, verso scelte di autoproduzione di energia con autoconsumo.
Oggi le tecnologie lo consentono: pannelli solari di nuova concezione accoppiati a batterie efficienti (non al litio), lampade LED a basso consumo, integrazione con sistemi a pompe di calore sono mature ed anche accompagnate da incentivi fiscali.
La tragedia dell’Ucraina e le connesse contromisure della UE verso la Russia cambiano lo scenario energetico in maniera definitiva. Queste, insieme alle esigenze della sfida necessaria per fronteggiare i cambiamenti climatici, impone l‘adozione di tecnologie rinnovabili in un forma ibrida di fotovoltaico eolico che, con i sistemi di gestione digitale dei flussi di energie elettrica, permettono di rendere costanti le energie discontinue, soddisfacendo gran parte dei consumi civili.
Di questi impianti vi è già ampia scelta sia per uso domestico – avendo superfici minime per porre i pannelli – e soprattutto in campo agricolo dove le superfici sono certamente congrue per fare impianti adatti all’autoproduzione di energia, come pure per i capannoni industriali delle imprese.
In questo contesto la produzione di idrogeno per elettrolisi dell’acqua fa parte delle necessarie opzioni.

Il gas naturale è una necessità per la transizione energetica dal carbone e dall’olio combustibile ed oggi si impone anche una diversificazione negli acquisti dalla Russia verso altri fornitori.
La sfida climatica impone comunque il passaggio alle energie rinnovabili e quindi una più veloce transizione alle rinnovabili basata sull’uso di tecnologie e prodotti europei – altrimenti diventa un impoverimento. Questo comporterà dapprima un graduale contenimento del gas naturale, a cominciare da quello russo, e finalmente un contenimento delle emissioni di CO2 climalteranti.
La transizione decisa verso le energie rinnovabili nella UE favorirà anche l’AUTOFAGIA DEL SISTEMA PUTIN & Co che trae dalla vendita dei combustibili fossili il suo sostentamento…..ed in Italia certamente non manca il sole.
Per ulteriori informazioni si può scrivere all’autore ravagnangp@gmail.com.