Inizia lo sprint per le Olimpiadi Invernali di Milano Cortina2026

Con la conclusione delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, inizia la corsa (contro il tempo) per le prossime che si terranno nell’inverno del 2026 in Italia a Milano-Cortina (6-22 febbraio) e che vedranno, oltretutto, l’ammissione – finalmente – della disciplina madre di tutti gli sport invernali: lo Sci Alpinismo.
Se da un lato il quadriennio di attesa è considerato lungo per gli atleti che lo sfrutteranno per implementare le proprie performance competitive, altrettanto non può dirsi per le aziende e la macchina amministrativa che curerà la costruzione delle infrastrutture sportive.
La stima dei flussi di denaro è ancora difficile da stabilire, ma si parla di un valore di investimenti per circa 10/13 miliari di euro – che impatteranno direttamente sul PIL italiano – ed un fatturato pari a 2 miliardi di euro con circa 20 mila nuovi posti di lavoro.
Oltre agli impianti sportivi, tra cui la costruzione della nuova pista per il bob a Cortina e gli impianti adibiti al pattinaggio, il vero sforzo riguarderà le infrastrutture per la mobilità che dovranno connettere con maggiore fluidità il Trentino, la Lombardia ed il Veneto, per un totale di 34 nuove grandi opere.
Per tale scopo, il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili ha costituito la società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 spa, coordinata da Luigi Sant’Andrea (ex commissario dei Mondiali di Cortina2021).
Tra le opere più delicate e costose rientrano i collegamenti del Longarone (costo pari a 270 milioni di euro), la Tangenziale Sud di Sondrio (40 milioni di euro) e molte altre per un totale di circa 1 miliardo di euro.
Dal momento che il tempo stringe e le opere sono molto complesse dal punto di vista ingegneristico, si ipotizza un commissariamento della costruzione di alcune opere, così da velocizzare la conclusione dei lavori.
L’Italia – con la prossima edizione delle Olimpiadi Invernali – si gioca una carta reputazionale davvero importante per molti aspetti.
In primis, perché ci troveremo a metà del percorso della transizione energetica rientrante nell’agenda UE, al punto che tutta la macchina amministrativa dovrà assumere un assetto utile per vincere il primo “oro” per le olimpiadi green, che segneranno quelle che verranno negli anni successivi.
Ma, sarà sul piano internazionale che l’Italia dovrà dare il massimo. Infatti, le Olimpiadi (estive o invernali) non sono solo un momento di sport e competizione, ma anche politico, industriale e di forza tra gli Stati (nelle nazionali spesso sono presenti anche centri sportivi militari).
Ciò consentirà, inevitabilmente, l’incontro in un’unica località di importanti interessi internazionali, puntando i riflettori di tutto il mondo sul nostro arco alpino dolomitico.