Il sogno di un mago

Magia è la modificazione della realtà con la forza del pensiero: obiettivo impossibile, viene da dire, ove si ritenga la realtà soltanto materiale e presente. E non si consideri che la realtà è mutevole ed è fatta di persone e dalle persone, che nella modificazione della materia intervengono con l’esercizio del pensiero. In principio era il verbo, annuncia il Vangelo, per significare che il pensiero, tramite la parola, ordina e modifica la realtà presente e futura.
Il libro “Nonè, il sogno di un mago”, scritto da Giuseppe Galasso con Mattia Boschi, illustrato da Cecco Mariniello e presentato da Walter Rolfo, racconta tutto questo nella forma della novella, inverosimile soltanto all’apparenza, come è lo spettacolo dell’illusione, che propone al pubblico una realtà mascherata dalla finzione di sparizioni e riapparizioni. Tutte vere, reali, in quanto rappresentazioni di mutazioni in corso che simbolicamente riproducono le evoluzioni visibili e invisibili dell’universo mondo.

Non poche delle quali, visibili soltanto in apparenza, come un’illusione, propongono fenomeni avvenuti milioni di anni prima. “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”, scrive Shakespeare nell’Amleto, maestro del dubbio e dell’esoterismo. Come gli autori del libro che propongono piacevolmente ai lettori temi di elevato spessore culturale.